mercoledì 14 novembre 2007

Lettera

Caro Mauro,
Ho avuto l’onore di conoscerti un anno fa e ricordo perfettamente quel giorno; già da quel primo giorno, ebbi l’impressione di trovami di fronte a una persona straordinaria, totalmente fuori dagli schemi. Noi, spauriti studenti del primo anno, trovavamo in te un punto di riferimento, la cui umiltà e simpatia facevano sì che si creasse un rapporto studente-professore anomalo per i tempi in cui viviamo: in una società in cui spesso gli studenti hanno come unico obiettivo quello di sfangare il voto all’esame, studiando il meno possibile per poi dimenticarsi subito dopo ciò che si è appreso, tu eri riuscito a creare qualcosa di magico: un rapporto di stima reciproco che non aveva niente a che vedere con quel foglietto di carta, qualcosa che ci faceva riscoprire il lato umano delle persone, imprescindibile per chi ha deciso di orientare i suoi studi verso soddisfazioni meno tangibili del denaro. Pertanto mi intristisce molto pensare alle generazioni di studenti che mi seguiranno che non avranno la fortuna di poter usufruire dei tuoi insegnamenti, della tua simpatia, della tua passione..
Trovandomi all’estero da alcuni mesi non ho avuto l’occasione di darti l’ultimo saluto, pertanto ti lascio queste poche righe (neanche scritte troppo bene) per dirti ancora una volta GRAZIE, grazie per tutto quello che hai fatto per noi…
Ci mancherai moltissimo..
Nino

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